Abbazia della Vangadizza
L’Abbazia della Vangadizza sorge nel centro storico di Badia Polesine, in un’area appartata con un grande parco ombroso.
La costruzione del complesso risale al X secolo quando gli Estensi chiamarono a Badia i Benedettini, la cui operosità e ingegno furono di vitale importanza per la bonifica di vastissimi territori e ai quali affidarono i loro possedimenti.
Successivamente, nella prima metà del 1200, a questi succedettero i Camaldolesi che rimasero nel monastero fino alla sua soppressione avvenuta, con decreto napoleonico, nel 1810.
Il XV secolo fu il periodo di massimo splendore, tanto che l’Abbazia ebbe giurisdizione su vastissimi territori polesani e anche bolognesi, veronesi e padovani.
Del grande complesso monastico, oggi, rimane il chiostro del 1200 nel quale si accede attraversando un arco gotico in cotto del 1400.
Della chiesa, invece, rimangono i soli muri perimetrali, la cappella laterale dedicata alla “Beata Vergine della Vangadizza” e il campanile.
L’ampia piazza sulla quale si affaccia l’Abbazia, era occupata, in epoca medievale, da una vasta area cimiteriale che fa supporre una continuità nella destinazione d’uso della stessa, già dall’epoca tardoantica e romana. Ne sono una prova molti materiali romani di reimpiego come, ad esempio, un’ara funeraria di età augustea, a forma di parallelepipedo, sul cui unico lato visibile è scolpito un bassorilievo con la raffigurazione della danza orgiastica di una menade, collocata alla base della torre campanaria.
Anche uno degli enormi sarcofagi, posti sulla piazza, è quasi certamente di epoca romana. Questi sepolcri sono stati riutilizzati nel XI secolo per dare degna sepoltura ad Alberto Azzo II d’Este e alla moglie Cunegonda di Altdorf, capostipiti degli Hannover, famiglia dalla quale discendono gli attuali regnanti inglesi.
INDIRIZZO: Via Cigno, 109 – Badia Polesine (Ro)